...Quando sai che l'autunno è alle porte e il caldo, il sole, la vita spensierata, libera da ogni impegno di studio o di lavoro sta per lasciar spazio a quella noiosa routine, fatta di orari, responsabilità, periodi da trascorrere immersi in letture che faticano a colpire il tuo interesse...
Perchè se il tempo si fermasse alla prima foglia ingiallita, al primo vento settentrionale dell'anno... se, lentamente, senza fatica, riuscissimo a farlo scorrere al contrario, per poi tornare a vederlo procedere secondo natura una volta giunti al primo tepore della bella stagione, allora potremmo giocare come su di un'altalena, immersi in un'estate eterna.
Ma cosa ci attrae davvero di questo spicchio di vita?
Non le lenzuola attaccate alla pelle come garze adesive, non i fiumi di zanzare che, ronzando, pasteggiano con il nostro sangue. Nemmeno il caos, le code in autostrada, lo stress per accaparrarsi un posto sicuro in albergo, i sensi di colpa che precedono l'arrivo della stagione delle responsabilità.
L'estate ci affascina perchè possiamo disfarci dei nostri vestiti, e non solo in senso fisico ma simbolicamente. Con la bella stagione, le ferie, il riposo se ne vanno anche le vesti pesanti dell'operaio che si affanna per sfamare la propria famiglia, le camicie degli studenti intrise del sudore di una seduta di studio intenso, la magliette stracciate del calciatore che ha conquistato l'ambito trofeo...
Ciò che amiamo dell'estate è l'infinita quantità di porte che si spalancano davanti a noi quando ci siamo disfatti del fardello della vita quotidiana, ripetitiva, stressante... a mente libera incontriamo persone nuove, alcune delle quali potranno condividere una vita intera con noi, altre la fugacità di un attimo, possiamo dedicarci alle nostre passioni più futili, sbucciare le nostre ginocchia ben allenate durante una improvvisata partita di calcetto, forzare il nostro fegato al peso dell'alcol...
Viva l'estate, anche in inverno.
Perchè se il tempo si fermasse alla prima foglia ingiallita, al primo vento settentrionale dell'anno... se, lentamente, senza fatica, riuscissimo a farlo scorrere al contrario, per poi tornare a vederlo procedere secondo natura una volta giunti al primo tepore della bella stagione, allora potremmo giocare come su di un'altalena, immersi in un'estate eterna.
Ma cosa ci attrae davvero di questo spicchio di vita?
Non le lenzuola attaccate alla pelle come garze adesive, non i fiumi di zanzare che, ronzando, pasteggiano con il nostro sangue. Nemmeno il caos, le code in autostrada, lo stress per accaparrarsi un posto sicuro in albergo, i sensi di colpa che precedono l'arrivo della stagione delle responsabilità.
L'estate ci affascina perchè possiamo disfarci dei nostri vestiti, e non solo in senso fisico ma simbolicamente. Con la bella stagione, le ferie, il riposo se ne vanno anche le vesti pesanti dell'operaio che si affanna per sfamare la propria famiglia, le camicie degli studenti intrise del sudore di una seduta di studio intenso, la magliette stracciate del calciatore che ha conquistato l'ambito trofeo...
Ciò che amiamo dell'estate è l'infinita quantità di porte che si spalancano davanti a noi quando ci siamo disfatti del fardello della vita quotidiana, ripetitiva, stressante... a mente libera incontriamo persone nuove, alcune delle quali potranno condividere una vita intera con noi, altre la fugacità di un attimo, possiamo dedicarci alle nostre passioni più futili, sbucciare le nostre ginocchia ben allenate durante una improvvisata partita di calcetto, forzare il nostro fegato al peso dell'alcol...
Viva l'estate, anche in inverno.
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